“1914: La letteratura Boema all’inizio della prima guerra mondiale”
Data / Ora
Date(s) - 28/05/2014
15:30
Luogo
Palazzo Coppini
Categorie
Consolato Onorario della Repubblica Ceca per la Toscana
Università degli Studi di Firenze
ARCA – Amici della Repubblica Ceca Associati
hanno il piacere di invitarla
all’incontro con il
Prof.Dr. Michal Bauer, Ph.D.
sul tema:
“1914: LA LETTERATURA BOEMA ALL’INIZIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE”
PALAZZO COPPINI – CENTRO STUDI E INCONTRI INTERNAZIONALI
FIRENZE, VIA DEL GIGLIO 10
Mercoledì 28 Maggio 2014
ORE 15,30
Parteciperanno inoltre:
Prof. Marcello Garzaniti (Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Lingue, Letterature e Studi Interculturali)
Dott. Massimo Tria (Università Ca’Foscari Venezia, Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati)
L’evento è organizzato nell’ambito dell’Orientamento Life Beyond Tourism.
Per maggiori informazioni: http://www.consolato-onorario-repubblicaceca.org/
(Il 1914 nella letteratura boema 100° anniversario dello scoppio della prima guerra mondiale)
Le manifestazioni artistiche sorte nel 1914 furono segnate da sentimenti sempre più forti di ansia ed incertezza, la cui realizzazione più evidente furono gli avvenimenti della prima guerra mondiale. Si può dire che questo tragico stato di cose caratterizzasse già l’incipit della prima frase dei Dubliners di James Joyce: “Non c’era speranzaper lui questa volta…”, ed ebbe il suo riflesso anche nella letteratura boema, nelle opere di scrittori come Jakub Deml, Viktor Dyk, Richard Weiner ed altri. Nei testi letterari, nelle opere artistiche e musicali che venivano nascendo in quel periodo si riflette chiaramente l’atmosfera dell’epoca, e ciò sia in un contesto più generale, come anche nella sorte concreta di alcuni casi umani specifici. La conferenza si concentrerà sulla descrizione dei rapporti, delle reciproche connessioni e delle differenze rilevabili nella letteratura boema del 1914, mettendo in evidenza le opere più importanti degli scrittori boemi di quel periodo, e rilevando dunque il modo in cui esse riflettevano gli eventi bellici e più in generale lo stato d’angoscia del tempo.