Jan Amos Komenský (Comenius, Comenio) scrittore e teorico della letteratura, filosofo, teologo, pedagogista ceco, fondatore della moderna scienza pedagogica. Personaggio di spicco della cultura ceca e europea del '600. Jan Amos Komenský - Comenio nacque nel 1592 a Nivnice, in Moravia; fece parte della comunità religiosa "Unione dei Fratelli Boemi", di cui fu anche senior (vescovo), la chiesa evangelica boema formatasi - sulla base della tradizione ussita - verso la metà del '400 - e costituitasi definitivamente nel 1467. L'adesione a questa comunità fu determinante sul suo vasto lavoro intellettuale. Finiti gli studi universitari alle Università di Herborn e Heidelberg svolse l'attività di insegnamento e di predicazione a Prerov e a Fulnek. Dopo la battaglia della Montagna Bianca (1620), che ha costituito un cambiamento profondo nella forma politica e amministrativa del regno di Boemia e che rappresenta soprattutto il punto di partenza dello sforzo per distruggere la cultura dei cechi e per eliminare la loro lingua, il governatore degli Asburgo a Praga, Karl von Liechtenstein, scacciò tutto il clero non cattolico. Cominciò il periodo di controriforma, particolarmente duro per la cultura ceca, spesso soprannominato "epoca dell'oscurità", durante il quale la lingua ceca scomparve gradualmente dagli uffici pubblici e dalle scuole. Gli Asburgo imposero al paese la monarchia ereditaria, la religione cattolica e la lingua tedesca. Comenio fu "scacciato dalla sua chiesa, fra i primi nel 1621" (Epistola ad Montanum) e perse famiglia e proprietà, compresi libri e manoscritti. Si rifugiò in Boemia presso il nobile protestante Karel di Žerotín. In questo periodo compose le sue opere consolatorie, in cui manifesta il suo dolore e la sua angoscia per il suo destino personale e per la distruzione della sua nazione. Del 1623 é il trattato allegorico di educazione religiosa Labyrinthus mundi et palatium cordis (Labirinto del mondo e il Paradiso del Cuore) dove sulla base del tema classico - il mondo inteso come labirinto - Comenio sviluppa le proprie idee del rifugio nell'"unico centro di sicurezza" possibile, e cioè Dio. Il Labirinto, un eccellente esempio della prosa barocca, di altissime qualità stilistiche, rappresenta senz'altro l'opera più importante della letteratura ceca di tutti i tempi e in tutti gli aspetti dell'analisi letteraria, è un ottimo e inseparabile insieme di forma e di contenuto: come succede con altre grandi opere di prima importanza, anche il Labirinto, seppur letto e analizzato da secoli, offre sempre dei nuovi spunti per le ulteriori speculazioni analitiche. I lettori italiani possono apprezzare quest'opera d'arte nella recente traduzione in italiano curata da Tomás Kubícek (Jan Amos Komenský, Il Labirinto del mondo e il Paradiso del Cuore, Silvio Berlusconi editore, 2002). Dopo irrequiete peregrinazioni Comenio si creò una nuova famiglia e giunse a Leszno, in Polonia, dove divenne uno dei vescovi dell'Unione dei Fratelli Boemi. Inizia così il più fecondo periodo del lavoro intellettuale comeniano. Dal 1628 cominciò a redigere, in ceco, una delle sue opere più importanti, la Didattica Ceca (Ceská didaktika), da lui stesso tradotta in latino col titolo Didactica Magna. Si dedicò con passione al problema dell'insegnamento delle lingue e nel 1631 pubblicò la Janua linguarum reserata (che poi fu stampata in ceco nel 1633), seguita da Methodus linguarum novissima. La Porta delle lingue é un libro di testo per l'insegnamento del latino che si presenta non solo come una raccolta di nozioni, ma come un'enciclopedia sistemata organicamente in cui le singole cose sono rappresentate nel rapporto che le unisce. Grazie ai suoi lavori didattici e filosofici Comenio divenne famoso e fu invitato in Polonia, in Inghilterra (1641-1642), in Svezia (1642, 1646) e in Olanda (più volte e 1656 - 1670), in Prussia (1642-1648), in Ungheria (1650-1654). Nel frattempo si dedicava all'elaborazione di un sistema unitario del sapere umano che anche lui come pure altri studiosi di quel tempo, chiamò "pansofia": una sapienza universale che fosse un vero mezzo di conoscenza dell'intera enciclopedia del sapere. Dalle ricerche legate a studi per la realizzazione di questa idea nacquero diversi trattati, tra cui la Via lucis (scritta nel 1641 a Londra, ma pubblicata solo nel 1668). Durante il suo ritorno a Leszno nel 1650, dopo la pace di Westfalia che ratificava la fine della Boemia, Comenio scrisse, in ceco, il testo che appartiene al più noti testi comeniani nell'ambiente ceco: il Testamento della madre morente, Unità dei Fratelli (1650), con il famoso messaggio di speranza: «Na tebe, národe Ceský a moravský, vlasti milá, zapomenouti také nemohu pri svém již dokonalém se s tebou loucením,...Verímt i já Bohu, že po prejití vichric hnevu, hríchy nasimi na hlavy nase uvedeného, vláda vecí tvých k tobe se zase navrátí, ó lide ceský.» («Nazione boema e morava, patria cara, neppure te posso dimenticare in questo mio ormai definito commiato. Ho fede anch'io in Dio che, passate le tempeste dell'ira abbattutasi per i nostri peccati sul nostro capo, il governo delle cose tue a te di nuovo ritornerà, o popolo ceco.» (traduzione tratta da: Jan Amos Comenio, Scritti teologici e artistici, a cura di Annalisa Cosentino e Alena Wildová Tosi, Claudiana, Torino 1999). È il messaggio che ha il posto particolare presso il popolo ceco e che fu molte volte richiamato, nel passato ma anche recentemente, nei giorni cruciali per i cechi. Durante il soggiorno in Ungheria (1650-1654) scrisse l'Orbis sensualium pictus (Mondo delle cose sensibili figurato), che fu pubblicato, con il testo latino-tedesco, nel 1658 a Norimberga, una piccola enciclopedia considerata dallo stesso Comenio uno strumento necessario per completare e definire le proprie teorie pedagogiche ed i relativi propri progetti enciclopedici e pansofici. Per lui, la rappresentazione figurativa, strumento insieme didattico e enciclopedico, era indispensabile nell'insegnamento dei bambini: «.sarebbe molto utile per la scuola materna (scuola elementare) fare un libro di figure da mettere in mano ai bambini. A quest'età infatti si devono esercitare moltissimo i sensi in rapporto alle impressioni degli oggetti esterni e, fra questi, soprattutto la vista: . Un libro tale avrà tre scopi fondamentali: 1° rafforzare le impressioni delle cose, 2° invogliare le menti ancora tenere a cercare cose piacevoli in altri libri e 3° ad imparare a leggere più facilmente» (Didattica Magna, in Opere di Comenio, a cura di Marta Fattori, UTET Torino 1974). Durante il saccheggio e l'incendio della città di Leszno (1656) perse di nuovo i beni e insieme ad essi anche gli appunti per il Thesaurus linguae bohemicae cui lavorava da 40 anni. Riparò in Olanda dove (1656-1670) scrisse la Triste voce del pastore, scacciato dalla collera divina, al suo gregge disperso e morente. Pubblicò l'Opera didactica omnia e ristampò moltissime opere precedenti. Morí ad Amsterdam (Naarden) nel 1670. Comenio trascorse gran parte della sua vita all'estero e per questo motivo non potè essere utile, come era nel suo programma, alla sua nazione, impedita nel proprio sviluppo e separata dal resto del mondo dalla controriforma. Venne letto, consultato, studiato e diventò famoso all'estero, ma sul territorio ceco e moravo vi erano pochi contemporanei di Comenio che conoscevano le sue opere. Solo molto gradualmente, con l'arrivo dell'illuminismo e dopo, comincia nei paesi cechi un vero studio degli scritti comeniani. Il grande storico ceco Frantisek Palacký (1798 - 1876) stese la sua biografia soltanto nel 1829 apprezzando il valore delle opere comeniane redatte in ceco e la maturità e la bellezza della lingua comeniana; inoltre fece notare l'importanza universale della sua Didattica, conosciuta nelle altre parti d'Europa, ma quasi non presa in considerazione nei paesi cechi. Lo stesso Palacký attribuì a Comenio un posto di prima importanza nella letteratura ceca. Da allora l'interesse per Comenio di studiosi cechi fu coltivato sempre di più. Attualmente la comeniologia rappresenta una disciplina scientifica e Comenio appartiene agli autori più noti della letteratura ceca del passato. Kvetoslava Rubesová Breve storia della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze La Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze ha origine dalla biblioteca privata di Antonio Magliabechi, costituita da circa 30.000 volumi, lasciata nel 1714, secondo il suo testamento, "a beneficio universale della città di Firenze". Nel 1737 fu stabilito per decreto che fosse depositato nella nuova Biblioteca un esemplare di tutte le opere che si stampavano a Firenze e dal 1743 in tutto il Granducato di Toscana. Nel 1747 fu aperta per la prima volta al pubblico con il nome di Magliabechiana. Negli anni seguenti la Biblioteca fu arricchita da numerosi lasciti e doni, a cui si aggiunsero poi le librerie ex monastiche incamerate a seguito delle soppressioni delle corporazioni religiose. Nel 1861 la Magliabechiana venne unificata con la grande Biblioteca Palatina (costituita da Ferdinando III di Lorena e continuata dal suo successore Leopoldo II) ed assunse il nome di Biblioteca Nazionale e dal 1885 l'appellativo di Centrale. Dal 1870 riceve per diritto di stampa una copia di tutto quello che viene pubblicato in Italia.Oggi la Biblioteca dispone di un patrimonio di oltre 5.300.000 volumi a stampa, 115.000 testate di periodici di cui circa 15.000 in corso, 3.700 incunaboli, 25.000 manoscritti, 29.000 edizioni del XVI secolo e circa 1.000.000 di autografi. Le scaffalature dei depositi librari coprono attualmente 105 Km lineari, con un incremento annuo di 1 Km e 475 metri.Questa ricchezza fa della BNCF la più importante biblioteca italiana, nonché l'unica che possa documentare nella sua interezza lo svolgersi della vita culturale della Nazione. La BNCF è anche sede pilota nella creazione del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN) che ha come obiettivo l'automazione dei servizi bibliotecari e la costruzione di un indice nazionale delle raccolte librarie possedute dalle biblioteche italiane. Jan Amos Komenský (Comenio) e Europeità organizzato da: Ambasciata della Repubblica Ceca a Roma www.mzv.cz/rome Consolato Onorario della Repubblica Ceca per la Regione Toscana www.flemingyouth.it/consolato_onorario_cz/ Ministero per i Beni e le Attività Culturali Biblioteca Nazionale Centrale Firenze www.bncf.firenze.sbn.it Museo Pedagogico di J.A. Comenius a Praga www.pmjak.cz Amici Repubblica Ceca Associati www.flemingyouth.it/arca Università di Firenze, Dipartimento di Slavistica www.unifi.it
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